Dottorato di ricerca in Scienze della produzione artistica e del patrimonio – I ciclo AFAM (XL Ciclo 2024-2027)

Concept

Il dottorato affronta l’ampio tema della contemporaneità nei diversi segmenti della produzione, della conservazione e della valorizzazione delle arti teatrali, delle arti visive e performative e delle arti applicate, del design e del progetto grafico di utilità pubblica. Esso è articolato in tre curricula i quali rispettivamente pongono problemi, metodologie e soluzioni, soddisfacendo bisogni differenti ma strettamente complementari. Tutti sono accomunati da prerequisiti fondamentali che riguardano la transizione al digitale, la sostenibilità, l’internazionalizzazione, la riorganizzazione dei patrimoni materiali e immateriali, il dialogo tra arte e scienze.


Curriculum 1. Archivi e repertori teatrali: carte, costumi, scenografie, scenotecniche, repertori, drammaturgie, performance contemporanee.

Il curriculum seleziona progetti di ricerca volti allo studio e alla catalogazione del patrimonio archivistico, costumistico, scenografico, scenotecnico e drammaturgico di alcuni importanti teatri italiani. Tale studio e processo di catalogazione rappresenta un fondamentale elemento di novità nel panorama delle ricerche di molti enti teatrali italiani ed è finalizzato alla valorizzazione e al pubblico godimento di un heritage a continuo rischio di dispersione oltre che a successivi percorsi di salvaguardia e restauro.

Il focus del curriculum è centrato sui progetti di archiviazione digitale dei materiali cartacei, costumistici, scenografici, scenotecnici, così come ai repertori drammaturgici della contemporaneità, con particolare riferimento alla tradizione classica, di prosa, coreutica e melodrammatica. Particolare attenzione sarà rivolta alle proposte che dimostrino spiccate attitudini verso la transizione digitale/ambientale e l’internazionalizzazione degli archivi, così come il loro potenziamento, la loro continua implementazione, l’efficienza, la sostenibilità e l’innovazione tecnologica nella direzione indicata dai più recenti sviluppi in materia di riorganizzazione dei patrimoni materiali e immateriali. Archivi digitali che offrano un approccio multidisciplinare e che siano in grado di dialogare con diverse banche dati, anche su piattaforme internazionali e ‘open sources’, come ad esempio il portale Europeana.

Nell’ambito della valutazione, particolare rilievo è dato alla nozione di repertorio, secondo la distinzione proposta da Diana Taylor nell’ambito della scuola di Richard Schechner, quale possibilità di conservare e trasmettere conoscenza attraverso una misura ‘embodied’, come ci insegna la genealogia attoriale nell’ambito del teatro e tutto ciò che pertiene al carattere immanente della performance, intese anche come rituali e cerimonie.


Curriculum 2. Design della comunicazione visiva e utilità pubblica.

Il curriculum intende selezionare progetti di ricerca che indagano e riflettono sulla figura dell’intellettuale-tecnico e sui professionisti nel campo del design della comunicazione visiva e nel settore dell’utilità pubblica. Si pone, inoltre, l’obiettivo di favorire progetti di ricerca mirati alla trasmissione e comunicazione dei valori costituiti dal patrimonio artistico culturale territoriale ed extraterritoriale.

La grafica di pubblica utilità si distingue da quella commerciale per la componente culturale del fare grafico e comunicativo, formando un pensiero, nato da donne e uomini che con la progettazione grafica si sono impegnati per una cittadinanza che osservi per capire, cercando in essa una reazione, un consenso partecipato che renda maggiormente responsabili nella società in cui viviamo.

Il progettista grafico svolge un’attività tecnica e intellettuale finalizzata al raggiungimento di un obiettivo (e non di art pour l’art). Ciò che viene progettato è l’insieme degli artefatti comunicativi in diversi ambiti: dalla progettazione dell’identità visiva di enti pubblici e privati per la produzione di eventi culturali e mostre, alla progettazione editoriale di libri, cataloghi,monografie, sistemi di collane per la grande distribuzione fino alla grafica responsabile di utilità pubblica rivolta alla comunità: una grafica di impegno civile di libertà, dignità e diritti, di inclusione, senza distinzione etnica, di genere e di opinione politica.

L’obiettivo è quello di formare ricercatori interessati al piano critico-metodologico e applicativo nell’ambito del ‘Design della comunicazione visiva e utilità pubblica’; progettare nel segno di una nuova consapevolezza: quella della responsabilità intellettuale e sociale che è connessa alla professione del grafico.

Il progetto grafico nella transizione tecnologica e digitale affronta nuovi percorsi, approfondendo nuovi metodi, strumenti e processi per l’innovazione e la cultura di progetto.


Curriculum 3. Nuove metodologie del contemporaneo nell’ambito delle arti visive, performative e applicate.

Il curriculum seleziona progetti di ricerca che riportino ipotesi, riflessioni e comparazioni riguardo agli approdi metodologici delle arti visive in relazione all’espansione delle piattaforme simboliche, digitali e sociali come luoghi di costante sovraesposizione visiva e al contempo spazi di profilazione e di produzione linguistica e artistica che si aggiungono agli spazi espositivi canonici.

Sono da considerarsi di particolare interesse gli studi sulle attuali e previsionali potenzialità dell’immaginazione come divergente attitudine umana anche cibernetica e artificiale, i report sulle influenze che scienze applicate e tecnologia esercitano su qualità e quantità della produzione artistica contemporanea e le analisi del processo di dematerializzazione che investe il corpo, lo stile e la moda come temi di frontiera delle recenti pratiche delle arti visive e performative.

Specifica considerazione viene rivolta a temi di ricerca che informano dell’evoluzione internazionale del metodo e del pensiero artistico riguardo alla persistente diffusione di modelli preordinati e omologanti che attengono alla formalizzazione dell’opera d’arte, dal punto di vista estetico e a partire dal versante etico, culturale, geografico e politico considerando la vocazione del contemporaneo quale produttore e propagatore di opere come punti critici ancor più che comesoluzioni.

Sul segmento che afferisce alla valutazione, vengono altresì considerati di indubbio valore affondi strutturati che tengano in opportuna considerazione musei, gallerie, mostre, movimenti, artisti, eredità culturali e fasi evolutive che caratterizzano la storia delle arti visive in relazione al pensiero trasversale che legge le arti contemporanee in relazione a un tempo frammentato oggi connesso a declinazioni tecniche immersive, sonore, performative, anche ispirate dalle istanze della transizione digitale e ambientale.


Obiettivi del corso

Obiettivo primario del corso, generalmente inteso, è la circoscrizione di un campo d’indagine artistica, storico-artistica, patrimoniale, critica e curatoriale che, al primo ciclo di un dottorato di ricerca AFAM, ancora stenta a trovare precisi ambiti definitori. Al pari di una ‘fondazione’, il suo titolo intendere coniugare parole e frasi chiave fondamentali e durevoli come patrimoni/heritages, ritualità/cerimonialità, con le frontiere della post contemporaneità, oggi dettate dalla cultura dell’innovazione, dalle transizioni digitali e ambientali, dai processi di internazionalizzazione, smaterializzazione, potenziamento, implementazione, multidisciplinarietà e condivisione in rete dei risultati, in una prospettiva di ‘audience studies’ versati nel vasto e democratico alveo delle ‘open sources’.

Alcuni di questi ingredienti sono già ampiamente sperimentati nello studio e nella ricerca universitaria, teorica e di laboratorio; qui, per la prima volta, si tenta la via della loro applicazione alle produzione e alle pratiche artistiche e della progettazione artistica per l’impresa, svincolandole definitivamente (almeno questo è l’intento) dalla nozione e concetto di ‘art pour l’art’, tentando, per converso, una via ‘di pubblica utilità’. I caratteri del progetto sono così perfettamente integrati ai desiderata della Comunità europea, in particolare agli indirizzi forniti dal PNRR, nella prospettiva di una piena Assicurazione della qualità nello Spazio europeo dell’istruzione superiore.

Sbocchi occupazionali e professionali previsti

La formazione di III livello ha il compito di portare i dottorandi dalla sfera degli studi meramente speculativi (teorici e teorico-pratici) alla definizione ultima e matura della propria sfera artistica e professionale.

Dando per scontato che tale processo di transizione sia in corso nei candidati, perché già avvezzi alle buone pratiche dalle precedenti esperienze formative di I e II livello, obiettivo del Dottorato di ricerca AFAM in Scienze della produzione artistica e del patrimonio è quello di rafforzare nel corsista le migliori competenze di alto profilo artistico e professionale, favorendo la transizione verso una economia basata sulla conoscenza digitale, sulla sua internazionalizzazione e sulla più ampia condivisione etica del sapere. In tal modo, s’intende contribuire alla definizione di nuove ‘professioni’ dell’arte e della cultura, specificamente votate alla ‘specializzazione intelligente’, massimamente inclini verso l’adattabilità ai cambiamenti post digitali che le future società attendono.

In virtù dell’alto livello di specializzazione tecnologica, interdisciplinare e linguistica che il progetto nel suo insieme richiede, la figura di PhD che ne deriva, troverà ambiti di valorizzazione in una filiera culturale e artistica ampia e comprensiva, che va dalle professioni archivistiche e catalografiche del patrimonio, all’ambito curatoriale, al design della comunicazione visiva, per enti, istituzioni, aziende, imprese etc., delle sfere pubblica e privata, in Italia così come all’estero.


Coerenza con gli obiettivi del PNRR

In coerenza con gli obiettivi del PNRR, il Dottorato di ricerca AFAM in Scienze della produzione artistica e del patrimonio garantisce:

  • a. ampie ricaduta occupazionali sul territorio, in virtù della stretta relazione che gli enti convenzionati hanno stabilito con importanti realtà culturali, artistiche e imprenditoriali della propria area d’influenza territoriale;
  • b. la massima attenzione ai processi di smaterializzazione dei saperi e del patrimonio, attraverso processi sistematici di transizione digitale e ambientale;
  • c. un cospicuo aumento della riserva di capitale umano impegnato in attività orientate alla ricerca, nell’ambito delle produzioni artistiche e del patrimonio culturale.

Più in generale le finalità e la metodologia di ricerca attuate nel progetto dottorale risultano:

  • a. coerenti con obiettivi e finalità del Regolamento (UE) 2021/241, con la strategia generale e la Scheda di dettaglio della Componente del PNRR;
  • b. orientati al conseguimento dei risultati misurati in riferimento a ‘milestone’ e target eventualmente assegnati all’Investimento nei termini stabiliti dal Piano;
  • c. conformi al principio “non arrecare un danno significativo” (DNSH) ai sensi dell’art. 17 del regolamento (UE) 2020/852 in coerenza con gli orientamenti tecnici predisposti dalla Commissione europea (Comunicazione della Commissione europea 2021/C58/01);
  • d. idonei ad affrontare e colmare le disuguaglianze di genere;
  • e. a sostegno della partecipazione di donne e giovani, anche in coerenza con quanto previsto dal decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77 (c.d. Decreto Semplificazioni), modificato dalla legge di conversione 29 luglio 2021, n. 108, relativamente alla gestione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Per tutto questo insieme di ragioni, il Dottorato di ricerca AFAM in Scienze della produzione artistica e del patrimonio garantisce una risposta pronta e organizzata alle sfide del XXI secolo.